Come scegliere il pellet migliore: i criteri di valutazione

Scopri come scegliere il pellet migliore per la tua stufa: dalla qualità del legno al tipo di combustione, ecco tutti i consigli da seguire.

Come scegliere il pellet

Utilizzare pellet di qualità assicura una migliore combustione, maggiore facilità di pulizia e manutenzione ed un minore impatto ambientale. È sufficiente prestare attenzione a pochi semplici dettagli per assicurarsi di aver scelto il pellet migliore per la tua stufa.

Cos’è il pellet?

Il pellet è un combustibile in forma di cilindretti da 6-8 mm ottenuti dalla pressatura meccanica di segatura di legno e scarti di lavorazione selezionati, essiccati e puliti da eventuali impurità.
La pressatura avviene per compressione meccanica ad elevate temperature, che permettono il rilascio della lignina, un collante naturale che permette alle particelle di legno di compattarsi e rimanere unite nella forma a cilindro che tutti conosciamo. Una volta raffreddato, il pellet viene confezionato in sacchi – il formato più diffuso è da 15 kg – e destinato alla vendita.

Quali caratteristiche deve avere un buon pellet?

La qualità del pellet si misura i base a quattro caratteristiche:

 

  • potere calorifico;

  • residui di cenere;

  • percentuale di umidità;

  • certificazioni di qualità.

 

Attenzione! I valori di ognuno di questi elementi devono essere chiaramente riportati sull’etichetta dei sacchi di pellet. Analizziamoli ora in dettaglio.

Il potere calorifico del pellet

caratteristiche del pellet efficienza energetica

Il potere calorifico corrisponde all’energia sprigionata dalla combustione del pellet, che in un prodotto di buona qualità si assesta intorno ai 4,5-4,8 kWh/kg.

 

Un pellet con un potere calorifico sotto i 4,5 kWh/kg produrrà meno calore e renderà necessario aumentare la potenza della stufa e consumare più combustibile, producendo più cenere ed impedendo quindi di sfruttare al massimo i vantaggi di questa soluzione di riscaldamento.

Viceversa, valori di potere calorifico troppo elevati potrebbero essere stati calcolati sulla base del pellet anidro, ovvero totalmente privo di umidità, ed essere quindi fuorvianti o ingannevoli.

I residui di cenere nel pellet

Il residuo fisso di cenere è il grado di sporcizia che il pellet rilascia dopo la sua combustione, e che determina la frequenza di pulizia e manutenzione della stufa. Maggiore è il residuo di cenere, più spesso bisognerà pulire la stufa al fine di evitare malfunzionamenti come ad esempio l’intasamento del braciere o il blocco della riaccensione automatica.

Un pellet di buona qualità deve avere una percentuale di residuo fisso inferiore all’1%.

 

I valori del residuo di cenere sono classificati in basi a 3 classi di qualità:

 

  • Classe A1: contenuto di ceneri massimo dello 0,7%;

  • Classe A2: contenuto di ceneri fino all’1,2%;

  • Classe A3: contenuto di ceneri fino al 2,0%.

  • Classe B: contenuto di ceneri massimo del 3,5%, non considerato per uso domestico.

Percentuale di umidità del pellet

la qualità del pellet

Il tasso di umidità del pellet ne influenza il potere calorifico, in quanto parte della combustione andrà sprecata nell’evaporazione dell’umidità. Un pellet troppo umido, inoltre, sporcherà maggiormente la camera di combustione. La percentuale di umidità del pellet non dovrebbe superare il 10%, con un valore ottimale compreso tra il 6% e l’8%.

Certificazioni di qualità

Pur non vigendo in Italia l’obbligo di certificare la qualità del pellet, molti produttori preferiscono sottoporre il loro prodotto a test di qualità che certifichino anche la filiera di produzione e la distribuzione, come ad esempio la norma ENPlus.

 

Tra i marchi di qualità e le certificazioni che possono essere riportate sulle confezioni di pellet, ecco le più utilizzate:

 

  • EnPlus
    Basata sulla norma EN 14961-2, valuta gli standard qualitativi lungo tutta la filiera del pellet, dalla provenienza del legno alla distribuzione finale.

  • A1, A2, A3, B
    Come abbiamo visto, valutano la qualità del pellet in base al residuo fisso di cenere. La prima classe identifica il pellet migliore (max. 0,7%), la seconda quello di qualità media (0,8%-1,2%), la terza quello di qualità più bassa (2,0%) ed il quarto quello non consentito per uso domestico (fino a 3,5%).

  • Din Plus
    Certifica la qualità del pellet sulla base di criteri come il diametro e la lunghezza, il potere calorifico, la resistenza all’abrasione, il peso specifico, la percentuale di ceneri, l’umidità residua e la percentuale di additivi.

  • ÖNORM
    Riferita alla normativa austriaca ÖNORM M7135, definisce i requisiti necessari per i prodotti derivanti dagli scarti di legno pressati e ne controlla la qualità annualmente.

  • Pellet Gold
    Marchio di Qualità italiano sviluppato da AIEL e basato su criteri stabiliti dalle normative UNI EN 14961, rilasciato dopo il superamento di una serie di test di produzione, tra cui la valutazione del contenuto di formaldeide e di radioattività nella materia prima da cui è prodotto il pellet.

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Come leggere l’etichetta che identifica la tracciabilità del pellet

il pellet migliore

Le confezioni di pellet dovrebbero sempre riportare alcune informazioni che consentano al consumatore di risalire alla tracciabilità del prodotto, come ad esempio:

 

  • Una dicitura che dichiari che si tratta di pellet in legno, specificando di che tipo (abete, faggio, misto, ecc.).

  • La classe di qualità del prodotto in base alla norma di riferimento ed al tipo di certificazione.

  • Il codice identificativo dell’azienda certificata (produttore da 001 a 299, o distributore da 301 a 999).

  • La sigla del Paese di produzione, ad esempio IT per Italia, DE per Germania, ecc.

  • Il peso netto.

 

La confezione dovrebbe infine riportare alcune avvertenze ed indicazioni per il corretto utilizzo del prodotto e la sua precisa destinazione d’uso.

Tipologia di pellet: qual’è la migliore?

il pellet migliore

Le principali tipologie di pellet sono sei, e la loro qualità in termini di combustione e potere calorifico è determinata dalla percentuale e dal tipo di legno da cui sono composte.
I pellet ricavati da una singola tipologia di legno sono considerati più pregiati, a partire da faggio e abete, mentre i pellet misti offrono in genere rese inferiori.

 

Pellet di faggio

Il pellet ottenuto da faggio al 100% è caratterizzato da un’elevata calorifica, la sua caratteristica principale. Tuttavia, brucia molto rapidamente, producendo quindi una discreta quantità di sporcizia.

 

Pellet di abete

Tra i più richiesti sul mercato, vanta un ottimo equilibrio tra potere calorifico e residuo di cenere, grazie alla sua lenta combustione.

 

Pellet misto di faggio e abete

In percentuali variabili a seconda del produttore, questo pellet unisce le caratteristiche dei due legni, bilanciando quindi il potere calorifico del faggio con la lentezza di combustione dell’abete.

 

Pellet di castagno

Pellet di alta qualità, assimilabile a quello di abete, ma di difficile reperibilità e dal costo mediamente più elevato.

 

Pellet di conifere

Ottenuto dagli scarti di lavorazione di abete, larice, pino e sequoia, è un buon compromesso tra qualità e prezzo accessibile. La sua qualità varia in base alle percentuali delle singole varietà, che può cambiare da un marchio all’altro.

 

Pellet di legno misto

Rispetto ai pellet ottenuti da una sola tipologia di legno, il pellet misto ha generalmente una resa minore. Al momento dell’acquisto è bene osservare la confezione per cercare l’indicazione specifica dei legnami di provenienza.

 

Altre tipologie di pellet

Oltre al pellet prodotto dagli scarti della lavorazione del legno, il mercato offre anche altre tipologie, ad esempio il pellet di girasole, di mais, di paglia o di sansa.

Domande frequenti

qual'è il miglior pellet in commercio

Ecco, infine, alcuni consigli ed un breve riepilogo.

 

Come riconoscere un pellet di qualità?

Oltre che osservando i valori, le certificazioni e le informazioni presenti sull’etichetta e sula confezione del pellet, è possibile valutarne la qualità anche in modo empirico. I cilindretti di pellet devono apparire omogenei, interi e ben staccati tra di loro, e sul fondo della confezione non deve essere presente troppa polvere di legno.
Un modo semplice e veloce per verificare la qualità del pellet è mettere alcuni cilindretti in un bicchiere colmo d’acqua. Se restano a galla e non intorbidiscono l’acqua, molto probabilmente si tratta di pellet di discreta qualità.

 

Quale pellet ha più potere calorifico?

Il pellet di faggio presenta un elevato potere calorifico. In base alla percentuale, può essere performante anche il pellet misto di faggio e abete.
Il potere calorifico viene riportato sulla confezione, e per un pellet di qualità è mediamente compreso tra 4,5 e 4,8 kWh/kg.

 

Quale pellet dura di più?

Il pellet di abete si distingue per la sua lenta combustione, e quindi tende a durare di più ed a sporcare meno il braciere. Tuttavia, presenta un moderato potere calorifico. Anche in questo caso, la scelta ottimale può ricadere su di un pellet misto di faggio e abete.

 

Quale pellet evitare?

Pellet confezionato senza etichette o sfuso.
Pellet con potere calorifico inferiore a 4,5 kWh/kg.
Pellet con residuo fisso di cenere superiore al 2,0& (classe A3).
Pellet non specificamente prodotto per uso domestico (B).
Pellet privo di certificazioni e di dubbia provenienza.

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3 commenti su “Come scegliere il pellet migliore: i criteri di valutazione
  1. grazie mille per queste informazioni completa specie per me che comincio il mio percorso da oggi con cadel 14 kw canalizzata mandatemi informazioni e novità aderenti grazie

  2. comincio il mio viaggio con cadel due canalizzazioni. 14 kw il pellet con potere cal 4.6 inferiore puro abete 100/ e’ buono? grazie ditemi vs opinione .

    1. Buongiorno Luigi,
      per rimanere sempre aggiornato sulle ultime novità e informazioni relative ai nostri prodotti, ti consigliamo di seguire regolarmente gli articoli sul nostro blog. Qui troverai aggiornamenti, consigli e informazioni utili per ottimizzare l’utilizzo della tua stufa.

      Per quanto riguarda il pellet, ti consigliamo sempre di fare riferimento al rivenditore per ottenere informazioni specifiche sul pellet che intendi utilizzare. Tuttavia, noi raccomandiamo l’utilizzo di pellet con certificazione EN Plus, classificato come A1. Questa certificazione garantisce la qualità del pellet e assicura un’esperienza di combustione efficiente e sicura.

      Grazie per averci scritto,
      Team Cadel

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